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William Edward Barker

Il 23 maggio 2023 entrammo in contatto con Rob Barker che ci disse che suo nonno William Edward Barker aveva combattuto durante l’operazione Avalanche e che era caduto in combattimento il 22 settembre vicino Salerno. Rob ci chiese se potevamo aiutarlo a capire in che zona fosse stato ucciso e se il suo corpo fosse stato recuperato. Dopo aver acquisito dal nipote i dati del nonno e il materiale cartaceo in suo possesso abbiamo iniziato subito le ricerche incrociando i dati ricavati dai numerosi testi storici e quelli forniti in una lettera scritta dal comandante del suo plotone alla moglie del granatiere William Barker. Dopo aver individuato l’area in cui avvenne il combattimento dove egli fu coinvolto, il team di ricercatori di Avalanche 1943 ha effettuato un sopralluogo. Secondo quanto indicato nella lettera il combattimento avvenne a circa un quarto di miglio dalle loro posizioni lungo il fiume Irno, quasi al centro del caposaldo di Capezzano. Le ricerche in quell’area effettuate anni prima avevano rivelato che il bunker nel fondo valle non prese mai parte ai combattimenti perché i tedeschi preferirono attestarsi in punti più alti della valle, costruendo trinceramenti e postazioni campali. Giunti ad un quarto di miglio da quelle che erano le line inglesi, il team si è trovato in un punto in cui la vallata si allarga e le sue pareti, diventano improvvisamente molto scoscese. Quello era il luogo ideale per un agguato, facilmente difendibile e difficile da superare a piedi. Proprio in quel punto, in mezzo ad una piccola radura, vi erano due papaveri solitari (i papaveri nella cultura inglese indicano i caduti in guerra), può sembrare assurdo ma noi abbiamo subito avuto la sensazione che fosse proprio quello il luogo in cui morì William Edward Barker.

21 febbraio 1944

Cara signora Barker

Temo che i dettagli contenuti in questa lettera riguardanti la morte di suo marito siano molto tardivi, ma poiché ero fuori con lui in quel momento, gli eventi sono ancora molto vividi nella mia mente…

Con queste parole Christopher Snell iniziò la lettera indirizzata alla signora Violet Dorothy di Hamerton Hill nella Contea di Durham, moglie di William Edward Barker, in cui descriveva gli ultimi istanti di vita del marito.

Chiamato alle armi il 5 agosto 1940 William Edward Barker fu inquadrato nell’esercito regolare britannico e successivamente nel 6° battaglione Grenadier Guards facente parte della 201 brigata. Nel marzo 1943 si trasferì in Nord Africa per unirsi all’8a Armata del generale Montgomery e addestrato come “fanteria motorizzata”.

Il 9 settembre 1943 sbarca nel golfo di Salerno a nord del fiume Tusciano con l’obbiettivo di conquistare Battipaglia, incontrando fin da subito la resistenza tedesca. Superata la spiaggia il suo reparto si diresse verso l’obbiettivo incontrando lungo la strada diverse pattuglie nemiche. Giunti nei pressi della cittadina al suo battaglione fu affidato il compito di conquistare il conservificio Baratta sulla strada Pontecagnano-Battipaglia. La battaglia per la conquista della fabbrica durò circa tre giorni, gli edifici furo presi e persi diverse volte, quando il 12 settembre la situazione iniziò ad essere insostenibile il reparto si ritirò sulla linea del canale Fosso. La 201° brigata guardie dovette respingere per 4 giorni i continui attacchi della fanteria e dei carri tedeschi. Il 18 il suo reparto fu nuovamente mandato alla conquista del conservificio ma con loro grande sorpresa lo trovarono vuoto. I tedeschi si erano ritirati. La battaglia per la conquista della cittadina e dell’area circostante causò pesanti perdite da ambo le parti.

Quando Battipaglia fu nelle mani alleate, il 19 settembre il suo battaglione ebbe qualche ora di riposo, in cui gli uomini ebbero finalmente la possibilità di ripulirsi dopo più di una settimana di combattimenti. Nel pomeriggio la 201 brigata fu inviata a Salerno per dare il cambio ai Durham, ai Forester e ai Leicester che da giorni combattevano per il controllo del Sanatorio a nord di Salerno. Appena giunti sul posto prese parte ai combattimenti per la conquista del Sanatorio che era da poco stato riconquistato da un reparto tedesco. Quando l’area fu sgombrata dal nemico il loro obbiettivo si spostò più a nord nella valle dell’Irno, dovevano conquistare la valle e raggiungere Mercato San Severino. Il loro primo obbiettivo fu il monte Taborre a Capezzano, già attaccato nei giorni precedenti da un altro reparto con scarso successo. Esattamente alle pendici di questa montagna vi era l’ex caposaldo italiano di “Capezzano”, costituito da numerosi bunker e trincee. La conquista della vetta causo diverse perdite al 6° battaglione, ma la loro missione non era conclusa, dovevano spingersi ancora più avanti occupare la valle attraversata dal fiume Irno e dirigersi verso Pellezzano e poi Baronissi.

Fu formato un plotone di 8 uomini al comando del tenente Christopher Villiers Ivan Snell con il compito di pattugliare il fiume ed avanzare in direzione nord. William con il suo fucile mitragliatore Bren era il mitragliere della squadra.

In quel pomeriggio del 22 settembre gli 8 granatieri inglesi iniziarono la loro marcia e dopo un centinaio di metri avvistarono nel fondovalle, sulla riva sinistra del fiume Irno, un piccolo bunker per mitragliatrice, ma con loro sorpresa lo trovarono vuoto. Continuarono ad avanzare per un altro centinaio di metri costeggiando la riva sinistra del piccolo corso d’acqua fino a quando una mitragliatrice tedesca posta in posizione sopraelevata non li prese di mira. Al crepitio della mitragliatrice si unì pochi istanti dopo il frastuono delle deflagrazioni delle bombe di mortaio che iniziarono a cadere intorno a loro. Istintivamente la squadra di Snell si gettò a terra cercando riparo dai proiettili e dalle schegge. Il Bren di William si unì al concerto con le sue raffiche, cercando di fornire un minimo di copertura ai suoi compagni, fino a quando non fu colpito mortalmente da un proiettile nemico. Mossi dalla rabbia scatenata dalla morte di William la squadra iniziò a sparare con tutte le armi e in uno slancio di altruismo riuscirono a strappare il corpo del compagno dal campo di battaglia riportandolo nelle retrovie.

Il suo corpo fu seppellito vicino al fiume e contrassegnato con una croce bianca. Il cappellano militare tenne un breve rito funebre.

Il 18 ottobre del 1943 la signora Violet Dorothy riceverà la lettera del ministero della guerra in cui si informa la famiglia che il granatiere William Edward Barker è caduto in azione il 22 settembre 1943.

William Edward Barker lasciò la moglie Violet Dorothy e due figli Gilbert William di 8 anni e Raymond di 2.

Il giorno 26 settembre il corpo di William Barker fu recuperato e traslato nel cimitero di guerra inglese di Montecorvino dove riposa ancora oggi al posto III. B. 7. Sulla sua lapide c’è la scritta:

IN AFFETTUOSA MEMORIA DEL MIO CARO MARITO. INVISIBILE E’ SEMPRE VICINO, AMATO E RICORDATO SEMPRE.

Il 21 febbraio del 1944 il tenente Christopher Villiers Ivan Snell scriverà alla moglie di William una lettera in cui spiega le circostanze in cui è caduto suo marito.

Gli inglesi impiegarono 4 giorni per percorrere i 3 km che li separavano da Baronissi, dove avvenne l’ultima importante battaglia della valle dell’Irno.

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